Attraverso il populismo individui e gruppi diversi entrano a far parte di una medesima catena discorsiva
e si riconoscono come singoli pezzi di un processo unitario. Ce ne parla Yannis Stavrakakis, allievo di Ernesto Laclau
La sfida della trasformazione
Salvatore Cannavò Lorenzo ZamponiI populisti di sinistra tentano di diventare maggioranza e portare al governo l’odio anti-élite. Però tra stare al governo e avere il potere c’è un abisso. Ignorandolo si finisce per assumere i vizi delle socialdemocrazie che tanto si criticavano
Il fallimento di Sánchez fa andare la Spagna a destra
Lorenzo ZamponiLe elezioni volute dal Psoe sono servite solo a raddoppiare i seggi dell’estrema destra di Vox. Nonostante la scissione Podemos tiene e sfida ancora i socialisti per costruire un’alternativa di Governo. Ma non può rimanere l’unica opzione
Ogni maledetto venerdì
Salvatore Cannavò Lorenzo ZamponiSi chiama Fridays for Future: è il movimento che è nato sulla scia della protesta di Greta Thunberg. Sono giovanissimi, soprattutto donne, poco ideologizzati ma per forza di cose radicali nell’approccio. Ne abbiamo raggiunti alcuni
L’antisalvinismo e l’alternativa che non c’è
Lorenzo ZamponiL’opposizione al liberismo nazionalista della Lega che hanno in testa Pd e M5S è tutta istituzionale, sul modello del vecchio “antiberlusconismo”. Se c’è uno spazio di possibilità da aprire sarà la partecipazione collettiva a costruirlo
Pianificazione democratica
Lorenzo ZamponiQuando i Cccp iniziarono a cantare «Voglio rifugiarmi sotto il Patto di Varsavia/ voglio un piano quinquennale/ la stabilità» era il 1984. Margaret Thatcher stava schiacciando lo sciopero dei minatori e con esso un secolo di movimento operaio, e il piano quinquennale che si stava per concludere in Unione sovietica, sarebbe stato il penultimo di […]
Vivere in un’Europa senza sinistra
Lorenzo ZamponiI risultati elettorali confermano l’instabilità iniziata con la crisi del 2008, stavolta con un’offensiva di destra. A sinistra c’è il vuoto, senza riferimenti internazionali credibili. Ma non significa che non ci siano orizzonti di conflitto
Non c’è tempo per cambiamenti graduali
Lorenzo ZamponiOltre 500 giovani da 100 città hanno partecipato alla prima assemblea nazionale di Friday For Future. Si conferma la freschezza e la trasversalità vista in piazza il 15 marzo, con un’identità ancora più politica e radicale
Ho visto anche degli Zingaretti felici
Lorenzo ZamponiIl nuovo segretario Pd archivia i tratti più tracotanti del renzismo senza alcuna inversione di fondo. L’idea di un ritorno allo spirito originario del centrosinistra regge in assenza di alternative, ma la realtà di oggi non è quella del 1996
Ritorno al futuro
Francesco Massimo Lorenzo ZamponiIn Italia si sciopera sempre di meno. Manca la percezione del rapporto tra le lotte e l’interesse comune. Ma le nuove forme di sfruttamento impongono strategie che riconnettano lavoratori e cittadini, produzione e vita
Pietro Ichino e l’idea corporativa del sindacato
Simone Fana Lorenzo ZamponiIn una lettera al nuovo segretario della Cgil, l’ex senatore del Pd propone un’unità nazionale corporativa per la competitività globale. Una faccia nazionalista del neoliberismo che nega l’antagonismo tra lavoratori e imprenditori
Nuovo Obama cercasi per fermare Bernie
Lorenzo ZamponiChi sfiderà Trump tra due anni? Il partito che non è più di Clinton ma non è ancora di Sanders cerca un candidato accattivante ma trasversale
Precarietà
Lorenzo ZamponiLa narrazione della flessibilità e della competitività, della necessità di adattare completamente le nostre vite alle necessità del capitale globale, ormai, non regge più neanche a destra. A invertire quel trend sono stati anni di lotte.
Alla ricerca dei conflitti inaspettati
Salvatore Cannavò Lorenzo ZamponiCome si fa opposizione sociale a un governo populista? Sono in crisi le forme tradizionali ma il paese senza sinistra non è pacificato. E il movimento delle donne rilancia in forma inedita una vecchia conoscenza: lo sciopero
Cottarelli, il fascino discreto dell’austerità
Marta Fana Lorenzo ZamponiOgni domenica appare in prima serata su Raiuno, affabilmente intervistato da Fabio Fazio. Incarna il mito conservatore del “tecnico” che riduce l’economia ad equilibrio dei conti pubblici
La memoria mutilata del 4 novembre
Lorenzo ZamponiL’anniversario della fine della Prima guerra mondiale è utilizzato da anni in chiave nazionalista e razzista. Serve riprendere narrazioni dissenzienti e non incasellabili nel mito della Vittoria