Il Recovery Plan del governo Draghi è un piano che si rifiuta di pianificare, un elenco di investimenti il cui impianto ideologico è lo stesso che ci ha portato fin qui, tutto concorrenza, liberalizzazioni e aggiustamento strutturale
Le guerre tra poveri nella pandemia diseguale
Lorenzo ZamponiLa gestione neoliberista della crisi pandemica ha fatto emergere un ceto medio radicalizzato in lotta perenne contro lavoratori e lavoratrici dipendenti, grottescamente considerati «privilegiati»
Non si esce vivi dalla Seconda Repubblica
Lorenzo ZamponiAlla faccia del futuro: siamo imprigionati nelle gabbie economiche, nelle retoriche politiche e negli slogan da talk show che si sono affermati
quasi trent’anni fa. È ora di abbandonarli
Il governo dei Giavazzi
Lorenzo ZamponiLa nomina dell’economista liberista come consigliere a Palazzo Chigi getta le ombre del passato sulla riconversione ecologica promessa da Mario Draghi
Il giorno della marmotta: il ritorno dei tecnici
Lorenzo ZamponiDieci anni dopo Monti, con Mario Draghi torna il «governo tecnico», una specialità italiana che segna l’ennesima morte della politica. L’élite economica prova così ad apparecchiare la tavola per gestire in modo diretto i soldi in arrivo dall’Ue
Conte, Renzi e la crisi del centrosinistra che non c’è
Lorenzo ZamponiSeppur priva di contenuti, l’offensiva di Renzi ha un obiettivo: far saltare il nuovo centrosinistra nato sull’asse Pd-M5S. Ma l’alleanza di governo è debole perché le mancano le basi sociali e politiche anche per una banale politica riformista
Dov’è finita la società della conoscenza?
Lorenzo ZamponiVent’anni fa la Carta di Lisbona lanciava la prospettiva della società della conoscenza. Senza adeguati investimenti pubblici e offensiva delle lotte ha avuto esiti più distopici che progressisti o rivoluzionari. Come mai?
Bye-Bye Donald. Ma nulla sarà più come prima
Lorenzo ZamponiGrazie a una mobilitazione e a un’affluenza record, Biden batte Trump, anche se perde il senato. La voglia di tornare alla normalità, al tranquillo consenso centrista bipartisan, è però un’illusione che si scontrerà con la realtà
Un voto al tempo del declino
Lorenzo ZamponiTrump si pone come argine al «caos» con cui cerca di descrivere le piazze antirazziste. Biden, uscito debole dalle primarie, non ha grande appeal elettorale. Nessuno dei due ha una risposta alla crisi e una visione credibile del futuro
La crisi è politica
Lorenzo ZamponiLa riforma costituzionale sottoposta a referendum è l’ennesimo tentativo di risolvere in senso antiparlamentare, antipartitico ed efficientista la crisi in atto da oltre trent’anni in tutto l’Occidente e in particolare in Italia
Il re è nudo
Lorenzo ZamponiJuan Carlos fugge dalla Spagna, una fine ingloriosa per il simbolo della transizione alla democrazia. Vengono a galla fratture storiche della società spagnola e, anche se Sanchéz non vuole contrapporsi alla monarchia, l’esisto non è scontato
Autostrade, il Venezuela e la retorica della Guerra fredda
Lorenzo ZamponiÈ bastato mettere appena in discussione l’assetto proprietario di un’infrastruttura per scatenare il riflesso pavloviano dei commentatori: Conte come Chávez. Con tanto di classici dell’anticomunismo
L’utopia reale dell’alternativa
Marie Moïse Lorenzo ZamponiNei momenti in cui il capitalismo mostra la sua feroce irrazionalità, l’organizzazione delle persone indica
le vie d’uscita. Dunque, come si sono ricostruiti i legami collettivi e solidali nei giorni del lockdown
La politica in quarantena
Lorenzo ZamponiLa pandemia porta a compimento la crisi della rappresentanza politica e l’erosione dello spazio pubblico. Ma per uscirne bisogna inventare strumenti nuovi per rompere atomizzazione e solitudine
La corsa alla nomination è ancora apertissima
Lorenzo ZamponiLa grande mobilitazione dell’establishment democratico a sostegno di Biden comincia a funzionare ma solo in limitati settori sociali. Sanders adesso ha il problema di coinvolgere quelli che finora non hanno partecipato alle primarie
Il cinismo, l’altra faccia della paura
Lorenzo ZamponiOltre a diffondere terrore, l’ideologia dominante sparge l’idea che non ci sia nulla da fare per cambiare le cose.
Non essere da soli e sentirsi parte di un corpo collettivo è un rimedio a timori indotti e senso d’impotenza
Il mito dei migranti che «ci rubano il lavoro»
Guglielmo Meardi Lorenzo ZamponiUno studio sulla relazione tra razzismo e occupazione dimostra che la variabile da tenere sotto controllo
non sono le frontiere ma il rispetto dei diritti. E che la xenofobia è dettata dalla deregulation
«Non era pace, era silenzio»: il Cile resta in movimento
Lorenzo Zamponi«Il neoliberismo è nato in Cile e qui morirà», c’è scritto sui muri di Santiago. Reportage da un paese che è insorto e che non ha nessuna intenzione di tornare alla normalità
Il popolo è un significante vuoto
Yannis Stavrakakis Lorenzo ZamponiAttraverso il populismo individui e gruppi diversi entrano a far parte di una medesima catena discorsiva
e si riconoscono come singoli pezzi di un processo unitario. Ce ne parla Yannis Stavrakakis, allievo di Ernesto Laclau
La sfida della trasformazione
Salvatore Cannavò Lorenzo ZamponiI populisti di sinistra tentano di diventare maggioranza e portare al governo l’odio anti-élite. Però tra stare al governo e avere il potere c’è un abisso. Ignorandolo si finisce per assumere i vizi delle socialdemocrazie che tanto si criticavano
Il fallimento di Sánchez fa andare la Spagna a destra
Lorenzo ZamponiLe elezioni volute dal Psoe sono servite solo a raddoppiare i seggi dell’estrema destra di Vox. Nonostante la scissione Podemos tiene e sfida ancora i socialisti per costruire un’alternativa di Governo. Ma non può rimanere l’unica opzione
Ogni maledetto venerdì
Salvatore Cannavò Lorenzo ZamponiSi chiama Fridays for Future: è il movimento che è nato sulla scia della protesta di Greta Thunberg. Sono giovanissimi, soprattutto donne, poco ideologizzati ma per forza di cose radicali nell’approccio. Ne abbiamo raggiunti alcuni
L’antisalvinismo e l’alternativa che non c’è
Lorenzo ZamponiL’opposizione al liberismo nazionalista della Lega che hanno in testa Pd e M5S è tutta istituzionale, sul modello del vecchio “antiberlusconismo”. Se c’è uno spazio di possibilità da aprire sarà la partecipazione collettiva a costruirlo
Pianificazione democratica
Lorenzo ZamponiQuando i Cccp iniziarono a cantare «Voglio rifugiarmi sotto il Patto di Varsavia/ voglio un piano quinquennale/ la stabilità» era il 1984. Margaret Thatcher stava schiacciando lo sciopero dei minatori e con esso un secolo di movimento operaio, e il piano quinquennale che si stava per concludere in Unione sovietica, sarebbe stato il penultimo di […]
Vivere in un’Europa senza sinistra
Lorenzo ZamponiI risultati elettorali confermano l’instabilità iniziata con la crisi del 2008, stavolta con un’offensiva di destra. A sinistra c’è il vuoto, senza riferimenti internazionali credibili. Ma non significa che non ci siano orizzonti di conflitto
Non c’è tempo per cambiamenti graduali
Lorenzo ZamponiOltre 500 giovani da 100 città hanno partecipato alla prima assemblea nazionale di Friday For Future. Si conferma la freschezza e la trasversalità vista in piazza il 15 marzo, con un’identità ancora più politica e radicale
Ho visto anche degli Zingaretti felici
Lorenzo ZamponiIl nuovo segretario Pd archivia i tratti più tracotanti del renzismo senza alcuna inversione di fondo. L’idea di un ritorno allo spirito originario del centrosinistra regge in assenza di alternative, ma la realtà di oggi non è quella del 1996
Ritorno al futuro
Francesco Massimo Lorenzo ZamponiIn Italia si sciopera sempre di meno. Manca la percezione del rapporto tra le lotte e l’interesse comune. Ma le nuove forme di sfruttamento impongono strategie che riconnettano lavoratori e cittadini, produzione e vita
Pietro Ichino e l’idea corporativa del sindacato
Simone Fana Lorenzo ZamponiIn una lettera al nuovo segretario della Cgil, l’ex senatore del Pd propone un’unità nazionale corporativa per la competitività globale. Una faccia nazionalista del neoliberismo che nega l’antagonismo tra lavoratori e imprenditori
Nuovo Obama cercasi per fermare Bernie
Lorenzo ZamponiChi sfiderà Trump tra due anni? Il partito che non è più di Clinton ma non è ancora di Sanders cerca un candidato accattivante ma trasversale