
Due meme per due insediamenti
Quattro anni fa il nazista Richard Spencer preso a pugni da un antifascista divenne virale e contribuì a demolire i deliri di potenza del suprematismo. Cosa ci dice oggi il meme di Bernie Sanders?
L’immagine di un vecchio socialista infreddolito curvo su una sedia pieghevole, che indossa guanti a motivi marroni e bianchi e non sembra particolarmente felice di essere dove si trova, si è diffusa in maniera esponenziale pochi secondi dopo essere stata catturata nel corso della cerimonia di insediamento di Joe Biden del 20 gennaio. In poche ore, centinaia di migliaia di versioni photoshoppate di quell’immagine hanno invaso newsfeed e timeline. Era quasi impossibile scorrere qualsiasi piattaforma di social media senza vedere Bernie Sanders e i suoi guanti.
Bernie è apparso in mezzo a scene di film famosi e nel corso di momenti storici iconici, insieme a celebrità di primo piano e nel mondo effimero della cultura pop. È spuntato anche un filone di opere storiche d’arte che include il senatore del Vermont. Per giorni lo spirito del tempo si è concentrato su Cold Bernie.

Nonostante tutto questo successo, non si tratta del primo meme politico della storia recente a raggiungere una diffusione simile. Solo quattro anni fa, un’immagine molto diversa era esplosa sui nostri schermi: il pugno che venne sferrato al neonazista Richard Spencer da parte di un anonimo manifestante antifascista per le strade di Washington, mentre Donald Trump celebrava il suo insediamento.
Proprio come il meme di Bernie, il video e le immagini fisse dei pugni di Spencer erano onnipresenti. In pochi giorni, milioni di persone hanno visto il nazionalista bianco preso a pugni in faccia mentre mostrava la sua spilla «Pepe the Frog» all’inviato di una televisione australiana.
Per Spencer, che si spacciava come inventore del termine «alt-right», l’insediamento di Trump era l’occasione di rivendicare il successo del suo brand politico reazionario ispirato al Terzo Reich, volto a creare uno stato etnico bianco. I media, dall’Atlantic a Mother Jones avevano tratteggiato il profilo di Spencer nei mesi precedenti al pugno, dando largo spazio alle sue idee razziste. Godeva di attenzione e si vantava del suo movimento popolato da memelords che promuovevano la loro politica attraverso il trolling, ispirato dalla filosofia «Dark Enlightenment» fondata sul suprematismo bianco.
Spencer rappresentava una più ampia corrente nazionalista bianca della politica statunitense considerata collaterale a Trump. Quindi, quando Spencer è stato colpito, molte persone sono state felici al punto di volerlo guardare ancora, e ancora, e ancora. Spencer aveva tentato di proiettare forza e potere per mostrare la superiorità dello sciovinismo maschile bianco e il movimento crescente che rappresentava. Invece, lui – e per estensione, il suo movimento – ha ricevuto una pubblica umiliazione.
Quel meme è stato un breve sollievo comico in un momento di crisi e paura per il futuro della democrazia statunitense. Trump era entrato in carica con una proposta politica pericolosamente reazionaria che prometteva di proteggere il potere delle multinazionali e prendere di mira gli immigrati e altre comunità di colore, i rifugiati, i poveri e la working class. Nel corso del suo mandato, Trump ha tentato di mantenere queste promesse ma spesso ha fallito, a causa della sua incompetenza, del fatto che le sue idee in realtà non fossero così popolari e dell’opposizione di massa che anche per strada ha scelto di ostacolarlo con costanza.
Oggi, molte delle stesse persone che hanno protestato contro Trump stanno condividendo il meme di Bernie Sanders seduto, imbacuccato e socialmente distaccato all’inaugurazione del presidente Biden. Il meme di Bernie incarna la sensazione provata da molti a sinistra: grande sollievo per il fatto che Trump sia fuori dalla Casa Bianca, ma anche freddezza e mancanza di coinvolgimento per il caldo democratico neoliberista che lo ha sostituito.
Quindi, mentre si celebrava un insediamento che sembrava un festival, con partecipanti come Lady Gaga che sfoggiava un’enorme spilla dorata con colomba che sembrava uscita da The Hunger Games, è stato divertente vedere Sanders indossare una giacca da snowboard Burton donatagli da suo figlio e guanti fatti da un insegnante del Vermont, con l’aria di non aver nulla da festeggiare visto che milioni di statunitensi sono senza lavoro e un virus mortale sta devastando il paese. La posa di Sanders comunica il rifiuto dell’autocompiacimento della classe politica. In una singola posa, Bernie sembrava dare un’occhiata a Joe Biden e dire al mondo: «Sì, bene. Ok». Era evidente.
Decine di milioni di statunitensi stanno affrontando fame, sfratti e pignoramenti. La disuguaglianza continua a crescere mentre i ricchi traggono profitto dalla pandemia. Con la mancanza di assistenza sanitaria gratuita e pubblica che affligge i lavoratori, non c’è mai stato tanto bisogno come oggi di Medicare for All. Lo stesso vale per un Green New Deal, per far sì che la gente lavori alla costruzione di energie rinnovabili e infrastrutture verdi; per la cancellazione del debito studentesco, per alleviare milioni di debiti schiaccianti; per i sussidi diretti mensili per aiutare i lavoratori a sopravvivere alla crisi del Covid-19; e per rompere l’assedio degli interessi privati sulla politica.
Tuttavia, il candidato che ha corso con questo programma di cambiamento non è quello che ha prestato giuramento il 20 gennaio. Era seduto da solo con i guanti, in attesa che tutto si concludesse in modo da poteri mettere al lavoro contro la classe miliardaria.
La minaccia rappresentata da Richard Spencer non è stata evitata solo dal fatto che è stato preso a pugni. Come abbiamo visto il 6 gennaio, l’estrema destra che Trump ha alimentato non è scomparsa. D’altra parte adesso è chiaro anche che le orde pro-Trump e gli imbroglioni nazionalisti bianchi rappresentano una frangia minoritaria. Lungi dall’essere in ascesa, ora sono emarginati. Nel frattempo, Bernie Sanders è il nuovo presidente della commissione per il bilancio del Senato e, con entrambe le camere del Congresso sotto il controllo democratico e Biden come presidente, ha intenzione di essere «aggressivo» nel portare avanti un’agenda progressista.
Quando il meme del cazzotto al nazista ha cominciato a diffondersi, all’inizio del 2017, Richard Spencer si era preoccupato del suo impatto potenziale: «Temo che diventerà il meme definitivo», aveva detto. Ma si è scoperto che quel meme è stato sì definitivo, ma solo nel porre fine alla disgustosa carriera di Spencer. Bernie, al contrario, deve ancora dare il meglio.
* Miles Kampf-Lassin dirige l’edizione digitale di In These Times, lo storico mensile della sinistra statunitense fondato a Chicago nel 1976 con il supporto, tra gli altri, di Noam Chomsky ed Herbert Marcuse che negli anni ha avuto collaboratori come Kurt Wonnegut, Naomi Klein e David Graeber. Questo articolo è uscito su JacobinMag. La traduzione è a cura della redazione.
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