Jacobin Italia

  • Rivista
  • Ultimo Numero
  • Articoli online
  • Eventi
  • La redazione italiana
  • Abbonati
  • Jacobinmag USA
  • Il mio account
  • FAQ
  • Abbonati
  • Rivista

Eja Eja Proprietà

Redazione Jacobin Italia 7 Dicembre 2022

Conoscere il proprio nemico è sempre utile. Questa volta è particolarmente vero: le forme che assume la destra sono rivelatrici di come i percorsi di liberazione abbiano scavato a fondo e generato la reazione a ogni mutamento sociale

Il numero scorso di Jacobin Italia metteva a tema il fascismo cent’anni dopo la Marcia su Roma, soffermandosi sul modo in cui è stato normalizzato. Questa volta, dopo che un partito che ha le sue radici nel fascismo storico è arrivato al governo del paese, si tratta di comprendere come i figli di quella tradizione si collochino dentro la contemporaneità e i suoi conflitti. Giorgia Meloni sa bene che non può restaurare un regime a un secolo di distanza. Per questo non si tratta tanto di vigilare su impossibili ritorni al passato, quanto di comprendere in che modo un archivio di idee, pratiche, linguaggi e atteggiamenti retorici affondi nelle contraddizioni del presente. Conoscere il proprio nemico è sempre utile ma questa volta è particolarmente vero: le forme che assume la destra sono rivelatrici di come i percorsi di liberazione abbiano scavato a fondo e generato la reazione di chi avversa ogni mutamento sociale.  

A cominciare dalla questione di genere. La presidente del consiglio rivendica il suo essere donna e madre, rinfaccia alla sinistra di non essere stata in grado di fare quello che la sua destra ha potuto realizzare per la prima volta nella storia della Repubblica. Sara Farris interpreta la leadership femminile di un partito (e un governo) misogino richiamando la teoria dei due corpi del re: uno politico e l’altro naturale, il primo destinato a sopravviverle, il secondo finito e temporale. Scopriamo così che il dilemma della premier donna che fa politica per i maschi attiene alle contraddizioni della sovranità moderna. Donatella Di Cesare, invece, si chiede cosa significhi postfascismo nell’era della politica sottomessa all’economia. Il rapporto tra sovranismo e neoliberismo è indagato anche da Dario Gentili, che ci ricorda che già von Hayek aveva teorizzato che lo stato dovesse svolgere una funzione di servizio al funzionamento del mercato e che dunque un regime autoritario potesse offrire garanzie migliori. Giorgia Serughetti aggiunge un ulteriore elemento, spiegando come l’armamentario di Dio, patria e famiglia nel caso attuale sia funzionale a difendere l’ideologia dell’individualismo proprietario. A proposito di famiglia, Massimo Prearo spiega che i movimenti ultra-cattolici e anti-gender in questi anni hanno costituito una base per lo sbarco della destra nella stanza dei bottoni. A questo proposito, Enrico Gullo evidenzia come parte della sinistra abbia accettato di distinguere artificiosamente tra diritti civili e diritti sociali, per di più costituendo gerarchie e ordini di importanza: il che ha fatto il gioco dei reazionari. Per comprendere meglio le forme attuali, e rinnovate, del fascismo, Maddalena Gretel Cammelli propone uno sguardo antropologico. Andrea Pirro mette in relazione le campagne sull’immigrazione e anti-globaliste con quelle che arrivano dalle forze illiberali dell’est europa e Giorgia Bulli traccia il profilo delle altre estreme destre europee.

Bisogna ricordare che questa destra non brilla per profondità di analisi e retroterra culturale. Eppure, nel suo discorso di insediamento alle Camere, Meloni ha citato il pensatore conservatore inglese Roger Scruton: rileggendo le sue opere Salvatore Cannavò delinea il profilo di una destra italiana che prova a sganciarsi dal fascismo per condividere con i reazionari europei la grande paura della rivoluzione: quella russa del 1917, ovviamente, ma anche quella francese del 1789. Il che, comprenderete, per una rivista che ha scelto come nume tutelare il giacobino nero e anticoloniale è un motivo di soddisfazione non da poco. 

Valerio Renzi si occupa del modo con il quale si auto-rappresenta la «Generazione Atreju» di Fratelli d’Italia che si è fatta classe di governo: nonostante siano fin da giovanissimi avvezzi alle stanze del potere, dove sono stati introdotti al seguito di Silvio Berlusconi, sostengono di essere parte di una minoranza oppressa dalle presunte violenze dell’antifascismo militante. A Stefano Palombarini abbiamo chiesto di tracciare una mappa del voto dello scorso 25 settembre: tra il blocco borghese e quello di destra rimane uno spazio politico ampio che in parte ha occupato il M5S, presumibilmente non in pianta stabile. Lorenzo Zamponi, poi, si esercita su una questione annosa: come mai molti cosiddetti «liberali» si accodano agli allarmi della destra più retriva invece di rivendicare battaglie di libertà? 

Dal n. 47 dell’edizione statunitense di Jacobin che esce in contemporanea a noi abbiamo tratto alcuni testi che si integrano perfettamente con il nostro tema. David Broder ha intervistato Thomas Piketty, Amory Gethin e Clara Martínez-Toledano a proposito della tendenza che conduce soltantoo gli elettori maggiormente acculturati a votare a sinistra. Branko Marcetic mette in discussione l’ideologia dei tecnici, spesso contrapposti ai populismi di ogni tipo. Daniel Finn mostra come le destre si infilino nelle contraddizioni create dal disallineamento tra capitalismo e democrazia. Nel lungo saggio finale Anton Jäger cerca di capire se davvero la forma attuale della destra reazionaria abbia analogie con il fascismo vero e proprio. Dialogando con Lorenzo Zamponi e Francesco Massimo, il fondatore di Podemos ed ex vicepremier spagnolo Pablo Iglesias dice che la maggior parte degli attacchi alla democrazia arrivano dai media che avvelenano il confronto politico. A questo proposito, Giuliano Santoro si cimenta con linguaggi e retoriche del retequattrismo, fase suprema dell’informazione spettacolo. E Selene Pascarella indaga il rapporto tra l’immaginario di cui è portatrice Meloni e quello di alcune serie Tv. 

Infine: il nostro inserto apribile, anch’esso tratto dall’edizione statunitense, in cui Adam Hochschild ricorda che il ricorso all’etnicizzazione e alla demonizzazione delle lotte non è affatto un fenomeno inedito. Vi presentiamo una mappa di Manhattan disegnata un secolo fa dai servizi segreti Usa: la città divisa per etnie, classificate per pericolosità sociale e in base alle sedi sindacali. Altri tempi, altre rivoluzioni, altri nativisti.

La rivoluzione non si fa a parole. Serve la partecipazione collettiva. Anche la tua.

Abbonati subito a Jacobin Italia

Ventidue

È in libreria il diciassettesimo numero di Jacobin Italia

Newsletter

Il meglio di Jacobin Italia, una volta a settimana

Iscriviti

Abbonamenti

Jacobin Italia è una rivista senza padroni, senza finanziamenti, pubblicata da un editore indipendente. Iscriviti al club dei giacobini sottoscrivendo subito un abbonamento.

  • Abbonamento Cartaceo + Digitale

    39,00 € /anno
    Acquista
  • Abbonamento Digitale

    26,00 € /anno
    Acquista
  • Abbonamento Sostenitore

    Da 50,00 € /anno
    Acquista
  • Regala un abbonamento

    39,00 €
    Acquista

Jacobin Italia Logo

Mail: info@jacobinitalia.it
Telefono: 06/45445002
Indirizzo: Circonvallazione Casilina 72/74
00176, Roma

Jacobin Italia

Jacobin Italia Follow

Avatar
Avatar Jacobin Italia @jacobinitalia ·
13h

«Ufo 78» dei Wu Ming racconta gli anni Settanta dalla loro fine, dai giorni spartiacque del sequestro Moro, e dalla suggestione di massa per gli avvistamenti alieni
https://jacobinitalia.it/cambiare-la-realta-guardando-il-cielo/

Reply on Twitter 1619287636757323778 Retweet on Twitter 1619287636757323778 6 Like on Twitter 1619287636757323778 15 Twitter 1619287636757323778
Retweet on Twitter Jacobin Italia Retweeted
Avatar Carlo Greppi @carlogreppi ·
27 Gen

Centinaia di migliaia di persone ostacolarono il progetto di sterminio degli ebrei. Ma una coltre di oblio avvolge ancora molte delle loro storie.
Come quella di Lorenzo Perrone, il muratore che salvò Primo Levi.

Ne scrivo su @JacobinItalia
https://jacobinitalia.it/qualcuno-di-ancora-puro-e-intero/

Reply on Twitter 1618945878194286592 Retweet on Twitter 1618945878194286592 18 Like on Twitter 1618945878194286592 52 Twitter 1618945878194286592
Avatar Jacobin Italia @jacobinitalia ·
27 Gen

Tra gli anni Trenta e Quaranta centinaia di migliaia di persone ostacolarono lo sterminio degli ebrei. Nonostante le incalcolabili ricerche di questi decenni, una coltre di oblio li avvolge. Come quella di Lorenzo Perrone, che salvò la vita a Primo Levi
https://jacobinitalia.it/qualcuno-di-ancora-puro-e-intero/

Reply on Twitter 1618934708712394753 Retweet on Twitter 1618934708712394753 10 Like on Twitter 1618934708712394753 14 Twitter 1618934708712394753
Retweet on Twitter Jacobin Italia Retweeted
Avatar Radio Onda d'Urto @radiondadurto ·
26 Gen

Caso #Cospito e #41bis Libertà di cura, libertà di stampa: media indipendenti e speciale radiofonico. Venerdì 27 gennaio, ore 9.30-10.30, su Radio Onda d'Urto, Radio Popolare, Radio Città Fujiko e Radio Città Aperta, Jacobin Italia e Contropiano -> https://www.radiondadurto.org/2023/01/26/liberta-di-stampa-cospito-e-41-bis-venerdi-27-gennaio-i-media-indipendenti-insieme-per-uno-speciale-radiofonico/

Reply on Twitter 1618661215190020096 Retweet on Twitter 1618661215190020096 26 Like on Twitter 1618661215190020096 45 Twitter 1618661215190020096
Load More...

Privacy Policy – Cookie Policy - Powered by botiq.it

Gestisci Consenso Cookie
Questo sito fa uso di cookie, anche di terze parti, ma non utilizza alcun cookie di profilazione.
Funzionale Sempre attivo
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Gestisci opzioni Gestisci servizi Gestisci fornitori Per saperne di più su questi scopi
Preferenze
{title} {title} {title}