Il Cuomo-gate
Lo scandalo sulla falsificazione dei numeri dei morti per Covid nelle case di riposo dello stato di New York, segnala il peso dei finanziamenti dell'industria sanitaria alle campagne di colui che era presentato come la vera alternativa a Trump
Si sta facendo sempre più seria la situazione del governatore dello stato di New York Andrew Cuomo che, a una quindicina di giorni dall’esplosione dello scandalo sulla falsificazione del numero dei morti per Covid nelle case di riposo, sostanzialmente dimezzato, si trova ora implicato anche in casi di molestie sessuali dopo le accuse di due ex-collaboratrici, Lindsey Boylan e Charlotte Bennett, casi sui quali lo stesso Cuomo ha dichiarato di voler aprire un’indagine.
La notizia bomba della falsificazione dei dati ha fatto seguito al meeting virtuale con altri politici dello stato di New York, tra cui il membro dell’assemblea dello stato Ron Kim, nel quale la principale collaboratrice di Cuomo Melissa De Rosa ha ammesso il «congelamento» del numero dei morti avvenuto, secondo De Rosa, in seguito a una richiesta dell’organo federale del Dipartimento di Giustizia alla fine di agosto. Era il periodo in cui «il presidente Trump aveva trasformato la questione in una gigantesca partita di football politico», minacciando di far aprire un’inchiesta federale e twittando che «noi stavamo uccidendo tutti i residenti delle case di riposo». Da lì, non sapendo se quell’indagine ci sarebbe stata e temendo che i dati sarebbero stati usati contro l’amministrazione, la decisione che ha portato al we froze. L’inchiesta poi non ci fu perché emissari di Cuomo riuscirono a impedirla. Ce n’è però un’altra aperta dalla procuratrice generale dello stato di New York Letitia James, che nonostante la sua vicinanza a Cuomo ha rivendicato la sua indipendenza.
Tuttavia ciò che i media mainstream riferiscono di quello scandalo ne ignora un aspetto molto importante, legato allo scudo penale che nel mese di aprile 2020 Andrew Cuomo ha concesso all’intera catena dirigenziale dell’industria sanitaria. Nel sottolineare l’inscindibilità dei due aspetti nelle interviste ai giornalisti indipendenti, l’assemblyman Ron Kim ribadisce, come riportato ad esempio da David Sirota in Cuomo-gate: A Nixonian Scandal Is Engulfing New York, che «il pubblico deve capire che la riduzione delle morti delle case per anziani e la legge sull’immunità penale alle corporation non sono due argomenti separati, ma fanno parte di un unico grande scandalo nel quale il governatore di New York ha dato priorità alla protezione dei suoi sponsor politici invece che all’interesse pubblico».
La disputa Ron Kim vs Andrew Cuomo sui media mainstream
Seppur nel conveniente silenzio di questa seconda faccia della medaglia da parte dell’establishment mediatico, adesso il governatore corre il rischio di un impeachment richiesto in primis dai repubblicani, mentre Ron Kim si trova più che mai nell’occhio del ciclone per aver raccontato anche i dettagli di una telefonata, successiva al meeting virtuale, in cui Cuomo ha minacciato di distruggerlo. La Cnn ha raccontato dettagliatamente quella telefonata, citando anche le vessazioni subite da altri membri del Congresso di stato che Cuomo pretendeva si adeguassero alle direttive governative. Il servizio è andato in onda in una breaking news del programma di Jake Tapper. Solo un giorno dopo essere stato contattato dalla Cnn dando risposte evasive, lo staff governativo ha rilasciato un comunicato di Richard Azzopardi che sosteneva la falsità delle accuse di Kim, mentre Cuomo rincarava poi la dose in una conferenza stampa accusando l’assemblyman di essere un bugiardo. Ora il polverone riguarda soprattutto la disputa tra Cuomo e Kim, che ha parlato del governatore come di un «abuser», sostenuto in questa affermazione anche dal sindaco di New York Bill De Blasio che, come molte altre persone da anni in contatto con Cuomo, conosce i suoi metodi autoritari.
Eppure non è questa l’impressione che Cuomo dà di sé quando appare in pubblico, come hanno dimostrato ad esempio i briefing quotidiani che ha tenuto sulla Cnn nei primi mesi della pandemia. I suoi toni rassicuranti e apparentemente competenti lo contrapponevano a Donald Trump, tanto da suscitare in molti sia la convinzione che la guida della gestione pandemica a livello nazionale dovesse spettare a lui, sia che in caso di cedimento di Joe Biden, quando era divenuto da poco il frontrunner nelle primarie democratiche, Cuomo potesse sostituirlo nella corsa presidenziale di novembre. Non è un caso che quei briefing quotidiani gli siano valsi un Emmy Award.
Il non detto: lo scudo immunitario dato da Cuomo all’industria sanitaria
Nonostante le inevitabili prese di posizione contro Cuomo, i media mainstream non fanno cenno all’essenza della questione, riassunta nelle tre parole «follow the money» espresse pochi giorni fa da Ron Kim nel programma The Rising di Krystal Ball e Saagar Enjeti e documentata fin dal maggio scorso con articoli e interviste che smentiscono, per esempio, anche la tempistica del congelamento del numero dei morti che Melissa De Rosa ha datato in agosto. Il 29 maggio scorso David Sirota, scriveva:
Dato che il governatore Andrew Cuomo affrontava un’animata sfida [spirited challenge] nella sua corsa per vincere le primarie democratiche del 2018 [contro Cynthia Nixon sostenuta dai progressisti], il suo apparato politico aveva ricevuto un bell’aiuto all’ultimo minuto: un potente gruppo dell’industria delle assicurazioni private aveva improvvisamente rovesciato più di un milione di dollari in un comitato democratico che sosteneva la sua campagna. A meno di due anni da quell’inondazione di soldi da parte del Greater New York Hospital Association (Gnyha), Cuomo il mese scorso ha firmato una legge che garantisce uno scudo ai dirigenti degli ospedali e delle case di riposo dalla minaccia di cause relative all’esplosione del Covid.
La legge è quella che conteneva anche una clausola infilata praticamente di straforo per garantire uno scudo penale totale per l’industria ospedaliera, dopo che il 20 marzo Cuomo aveva firmato un provvedimento che rispediva dagli ospedali alle case di riposo 9.000 anziani ancora malati di Covid e comunque senza testare nessuno. In seguito ad accurate indagini e tre report, uno dei quali intitolato Licenza di Uccidere, Ron Kim in maggio stava cercando di far passare una legge per ribaltare quella di Cuomo, aiutato da altri deputati dello stato tra cui la giovane senatrice italoamericana Alessandra Biaggi. Ecco cosa diceva allora Kim al giornalista investigativo Jordan Chariton di Status Coup:
L’industria è arrivata dal governatore molto presto, persino prima che raggiungessimo il picco della pandemia, chiedendo sostanzialmente un pass per evitare la prigione per le case di cura, per gli ospedali e per qualsiasi tipo di struttura sanitaria che trattasse non solo il Covid, ma tutte le malattie non legate al Covid. E volevano che il pass fosse retroattivo per tutto il mese di marzo […] in modo tale che se fosse successo qualcosa di brutto non si avesse diritto ad alcun ricorso legale […] Invece di cercare soluzioni per i bisogni delle famiglie e delle fasce della popolazione più vulnerabili, stavano disegnando una soluzione per proteggere i loro interessi invece della vita delle persone.
Qualche giorno dopo fu aggiunta la clausola sacrosanta sull’immunità per i lavoratori sanitari in prima linea, ma il nuovo provvedimento avrebbe poi penalizzato anche gli stessi operatori sanitari che non avrebbero potuto ricorrere per danni personali subiti sul posto di lavoro dove hanno a lungo operato senza i necessari strumenti di protezione che l’industria sanitaria non aveva provveduto a fornire in maniera adeguata.
Per far approvare lo scudo penale, chiesto da quello stesso apparato che aveva già dato a Cuomo valanghe di denaro per battere Cynthia Nixon nel 2018 e che ora lo stava nuovamente inondando di soldi, era però utile falsare i dati dei morti in un momento in cui lo stato di New York era in cima alle classifiche di mortalità:
Immaginate un’industria al 65% for profit, e la prima cosa che viene fatta al picco della pandemia è garantire un’immunità totale. Pensate che l’industria vada a investire in Ppe (Personal Protective Equipment) e nell’assumere più personale? No. Noi abbiamo sollevato questa obiezione e tutt’a un tratto loro hanno dimezzato i numeri. Eravamo al primo o al secondo posto nel conto dei morti e nel momento in cui li hanno dimezzati siamo finiti al trentatreesimo o trentaquattresimo posto. Nessuno ne ha più parlato e noi non avevamo più le motivazioni necessarie per respingere il provvedimento.
Il provvedimento del governatore ha subito fatto scuola in giro per il paese, e dei veri propri copia e incolla di frasi salienti sono stati inseriti non solo nelle leggi di altri stati ma anche nella legislazione repubblicana del Senato proposta in luglio da Mitch McConnell, anch’esso beneficiario di immensi finanziamenti da tutte le componenti dell’industria sanitaria. Oggi sono 27 gli stati in cui le case di riposo sono coperte da scudo legale.
I due volti di Andrew Cuomo
A conferma dei due volti di Andrew Cuomo, qualche testimonianza personale di quella «spirited challenge», cui David Sirota si riferiva parlando delle ultime primarie governatoriali del 2018. Alla fine di giugno Alexandria Ocasio-Cortez aveva battuto a sorpresa l’imbattibile «boss del Queens» Joe Crowley e l’entusiasmo tra i progressisti era alle stelle. C’era Jumanee Williams, un personaggio carismatico di cui in futuro sarà molto probabile sentir parlare a livello nazionale, che correva per la carica di vicegovernatore, poi persa con uno scarto minimo, e l’aspirante procuratrice Zephyr Teachout, una donna fermamente decisa a smascherare la corruzione, poi battuta da Letitia James, non così ostile ad Andrew Cuomo come Teachout.
Ma c’erano anche diversi altri candidati progressisti, come ad esempio la già citata Alessandra Biaggi, in corsa per il rinnovo del congresso statale, soprattutto per rimpiazzare gli otto scissionisti democratici riuniti nell’Independent Democratic Conference (Idc), creato in modo abilmente mascherato da Andrew Cuomo nel 2011 all’inizio del primo dei suoi tre mandati. L’Idc votava quasi sempre con i repubblicani permettendo al governatore di avere posizioni progressiste per poi dare la colpa al congresso quando decisioni conservatrici venivano prese grazie ai voti degli ex democratici che si univano ai repubblicani. I’Idc si è sciolto, guarda caso, proprio prima delle primarie del 2018, ma ciò non ha salvato la poltrona a sei dei suoi otto componenti.
La sfida e l’aria che si respiravano erano davvero «spirited» e a ciò contribuiva la sinergia del sostegno reciproco tra i vari candidati progressisti che apparivano spesso in varie tipologie di coppie, o a gruppetti o tutti insieme, a volte anche con la presenza di big nazionali come Nina Turner, testimoniando, dati alla mano, i conflitti di interessi dell’amministrazione Cuomo e i disinvestimenti operati in molti settori sociali nei precedenti otto anni di carica.
Quella campagna generava il terrore nell’establishment democratico che, per evitare un ripetersi di una vittoria a sorpresa come quella di Aoc, ha riversato nella campagna di Cuomo mezzo milione di dollari al giorno e ha approfittato di tutti i mezzi, compresi volantini spudoratamente bugiardi e diffamanti su Cynthia Nixon. La propaganda dei media mainstream era battente e puntava in particolare sulla paura che dopo l’11 settembre è inevitabilmente diventata una specie di marchio impresso a fuoco sulla pelle dei newyorkesi, ossia sull’esperienza di Andrew Cuomo, tanto che il mantra ripetuto negli ambienti liberal era che «Cuomo sarebbe stata la persona giusta per affrontare qualunque caso di emergenza».
Non c’è da stupirsi dunque che non appena il caso di emergenza è arrivato, anzi non appena è stato dichiarato, Bakari Sellers, un’altra delle voci liberal della Cnn twittasse il 17 marzo: «Avete quasi avuto Cynthia Nixon. Ecco perché l’esperienza conta».
*Elisabetta Raimondi è stata docente di inglese nella scuola pubblica. È attiva in ambito teatrale ed artistico, redattrice della rivista Vorrei.org per la quale ha seguito per tre anni la Political Revolution di Bernie Sanders.
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