
Lo sciopero Uaw ottiene i primi risultati
Dopo 41 giorni di mobilitazione contro le tre grandi case automobilistiche, un accordo provvisorio con Ford. I leader sindacali la definiscono una grande vittoria, ma l’ultima parola sta ai lavoratori e alle lavoratrici
Sei settimane dopo che la United Auto Workers (Uaw) ha lanciato uno sciopero storico contro le tre grandi case automobilistiche (Ford, Stellantis e General Motors), il sindacato ha ottenuto un accordo provvisorio con Ford, che impiega cinquantasettemila dei suoi iscritti. La Uaw ha annunciato l’accordo ieri sera [25 ottobre] dopo due giorni di intense trattative presso la sede dell’azienda a Dearborn, nel Michigan.
«Per mesi abbiamo detto che profitti record significano contratti record – ha detto il presidente della Uaw Shawn Fain in un video col quale ha annunciato l’accordo – Famiglia Uaw, il nostro sciopero ha dato i suoi frutti. Ciò che è iniziato in tre stabilimenti a mezzanotte del 15 settembre è diventato un movimento nazionale».
«Grazie al potere dei nostri al picchetto e alla minaccia di ulteriori scioperi, abbiamo ottenuto l’accordo più redditizio per iscritto da quando Walter Reuther era presidente», ha aggiunto il vicepresidente della Uaw Chuck Browning.
I membri dell’Uaw della Ford torneranno al lavoro mentre il Consiglio nazionale Ford del sindacato si riunirà a Detroit per rivedere l’accordo temporaneo. Il 29 ottobre questo organismo voterà se inviarlo agli iscritti; in tal caso, quella sera il sindacato terrà una presentazione in diretta su Facebook per illustrare i dettagli del contratto. I leader locali si incontreranno a livello regionale per discutere l’accordo e terranno incontri su scala locale per discuterne con gli iscritti. Successivamente gli iscritti voteranno per ratificare il contratto.
Browning ha descritto la decisione di rimandare al lavoro i membri della Ford come una «mossa strategica».
«Torneremo a lavorare alla Ford per mantenere la pressione su Stellantis e Gm – ha detto Browning. – L’ultima cosa che vogliono è che la Ford torni alla piena capacità mentre loro sono in ritardo».
Nessun accordo è stato ancora raggiunto né da General Motors (Gm) né da Stellantis. Il sindacato ha intensificato lo sciopero in queste aziende, i lavoratori dello stabilimento di assemblaggio di Stellantis a Sterling Heights, nel Michigan, hanno lasciato il lavoro lunedì, seguiti da quelli dello stabilimento GM di Arlington in Texas il martedì.
L’Uaw aveva colpito l’altamente redditizio Kentucky Truck Plant della Ford l’11 ottobre, e molti si aspettavano che il prossimo obiettivo del sindacato fosse il vasto complesso di assemblaggio della società River Rouge nel Michigan, luogo delle battaglie più importanti nella storia dell’Uaw. Invece, le trattative negli ultimi due giorni si sono intensificate, poiché il sindacato ha spinto l’azienda ad aumentare al 25% l’aumento proposto del 23% per tutta la durata del contratto.
Ieri Ford ha accettato di farlo. Tenendo conto dell’aumento del costo della vita, il sindacato ha affermato che ciò equivale a un aumento di oltre il 30% per i lavoratori che guadagnano la tariffa più alta, che crescerà fino a superare i 40 dollari l’ora, e del 68% per quelli che guadagnano la tariffa più bassa, che sale a oltre 28 dollari l’ora. Il sindacato aveva inizialmente chiesto aumenti del 40%, cifra calcolata sulla base degli aumenti ricevuti dai tre grandi gruppi dirigenti negli ultimi quattro anni. In prospettiva, gli incrementi salariali combinati per i membri della Uaw alla Ford dal 2001 al 2022 ammontano solo a un aumento del 23%.

I dettagli completi dell’accordo non sono ancora stati diramati, ma secondo la Uaw, include un aumento immediato dell’11% e che i lavoratori temporanei vedranno un aumento di oltre il 150% durante la durata del contratto, con alcuni lavoratori della Ford di Sterling Axle e Rawsonville che riceveranno un aumento immediato dell’85% dopo la ratifica.
Oltre agli aumenti salariali, il sindacato ha affermato che l’accordo prevede la riconquista delle concessioni abbandonate in seguito alla Grande Recessione, ripristinando le indennità per il costo della vita (Cola) e tornando a una progressione salariale di tre anni (in calo rispetto agli attuali sette anni), intaccando i livelli dannosi per cui alcuni lavoratori ricevono una retribuzione inferiore rispetto ad altri pur svolgendo lo stesso lavoro. La Uaw ha affermato che l’accordo include anche un diritto di sciopero senza precedenti per la chiusura degli impianti. I guadagni complessivi ammontano a più di quattro volte quelli ottenuti nel contratto del 2019.
«Abbiamo detto a Ford di pagare una certa cifra, e lo hanno fatto – ha detto Fain – Abbiamo ottenuto cose che nessuno pensava fosse possibile ottenere. Dall’inizio dello sciopero, Ford ha messo sul tavolo il 50% in più rispetto a quando ce ne eravamo andati».
Per quanto riguarda ciò che manca nei dettagli rilasciati finora, la cosa più evidente è qualsiasi menzione degli impianti di batterie per veicoli elettrici della Ford, il che raffredda le speranze che il presunto accordo di Gm, che include gli impianti di veicoli elettrici nel contratto principale della Uaw, venga replicato altrove. In particolare, Ford aveva sospeso la costruzione del suo stabilimento di veicoli elettrici da 3,5 miliardi di dollari nel Michigan dieci giorni dopo l’inizio dello sciopero, una mossa che Fain ha definito una «vergognosa, appena velata, minaccia da parte della Ford di tagliare posti di lavoro».
Ford ha indicato la via ai Tre Grandi per gran parte delle sei settimane di sciopero, accettando diverse proposte prima che lo facessero le sue controparti di Gm e Stellantis, e questo accordo potrebbe essere un modello per le altre case automobilistiche. Per lo meno, la Uaw ora ha un nemico in meno, il che le consente di concentrarsi sull’aumento della pressione sui restanti due tavoli negoziali.
*Alex N. Press scrive per JacobinMag, dal quale è tratto questo testo. Si occupa di sindacato e lavoro. La traduzione è a cura della redazione.
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