
«Putin è in minoranza sulla guerra criminale»
Messaggio dai socialisti e comunisti russi contro l'invasione dell'Ucraina: «L'esercito regolare distrugge le pacifiche città ucraine per volere di un pugno di miliardari»
Il governo russo ha tradito le sue promesse di pace e stabilità, portando il paese alla guerra e alla catastrofe economica.
Come ogni guerra della storia, questa ci divide in due fazioni: pro e contro. La propaganda del Cremlino cerca di convincerci che la nazione è unita accanto al governo. E che quelli che vogliono la pace sono soltanto patetici rinnegati, liberali filo-occidentali e mercenari nemici. Si tratta di una bugia insostenibile. Questa volta i vecchi esponenti del Cremlino sono in minoranza. La maggior parte dei russi non vuole una guerra fratricida, anche tra coloro che ancora si fidano del governo. Chiudono gli occhi il più possibile, soltanto per non vedere come il mondo disegnato dai propagandisti russi si disintegra davanti a loro.
Molti ancora si illudono che questa non sia una guerra, tanto meno aggressiva, ma un’«operazione speciale» progettata per «liberare» il popolo ucraino. I terribili filmati di brutali cannoneggiamenti e bombardamenti delle città distruggeranno presto questi miti. Anche gli elettori più fedeli di Vladimir Putin diranno: non ti abbiamo votato per fare questa guerra ingiusta!
Già oggi, decine di milioni di persone in tutto il paese hanno espresso orrore e disgusto per le azioni dell’amministrazione Putin. Si tratta di persone di diverse convinzioni. La maggior parte, al contrario di quel che affermano i propagandisti, non sono liberali. Tra loro ci sono moltissime persone di sinistra, socialiste o comuniste. E, naturalmente, questa gente – la maggior parte del nostro popolo – è composta da veri patrioti.
Ci è stato detto che gli oppositori di questa guerra sono ipocriti, che non sono contro la guerra, ma per l’Occidente. Questa è una bugia. Non siamo mai stati sostenitori degli Stati uniti e delle loro politiche imperialiste. Quando le truppe ucraine hanno bombardato Donetsk e Luhansk, non siamo rimasti in silenzio. Né staremo in silenzio ora, quando Kharkiv, Kiev e Odessa vengono bombardati per ordine di Putin e della sua camarilla.
Ci sono tanti motivi per combattere la guerra. Per noi sostenitori della giustizia sociale, dell’uguaglianza e della libertà, diversi di questi sono particolarmente importanti.
— Questa è un’invasione ingiusta. Non esiste alcuna minaccia nei confronti dello stato russo che giustifichi l’invio dei nostri soldati a uccidere e morire. Non stanno «liberando» nessuno. Non stanno aiutando nessun movimento popolare. Non si tratta di altro che di un esercito regolare che distrugge le pacifiche città ucraine per volere di un pugno di miliardari che sognano di mantenere il controllo della Russia per sempre.
— Questa guerra produce disastri incalcolabili per i nostri popoli. Sia gli ucraini che i russi lo stanno pagando a caro prezzo con il loro sangue. Molto tempo dopo che la polvere si sarà posata, povertà, inflazione e disoccupazione colpiranno tutti. Non saranno gli oligarchi e i burocrati a pagare il conto, ma i poveri insegnanti, i lavoratori, i pensionati e i disoccupati. Molti di noi non avranno mezzi per nutrire i propri figli.
— Questa guerra trasformerà l’Ucraina in macerie e la Russia in una prigione. I media dell’opposizione sono già stati chiusi. Le persone vengono messe dietro le sbarre per condividere volantini, picchetti innocui, persino per post sui social network. Presto i russi avranno una sola scelta: la prigione o l’arruolamento. La guerra produce dittature diverse da quelle che le generazioni viventi hanno visto.
— Questa guerra moltiplica tutti i rischi e le minacce per il nostro paese. Anche gli ucraini che una settimana fa simpatizzavano con la Russia ora si arruolano nella milizia per combattere le nostre truppe. Con la sua aggressione, Putin ha minato le critiche ai crimini dei nazionalisti ucraini e tutti gli intrighi dei falchi degli Stati uniti e della Nato. Putin ha fornito loro le giustificazioni per piazzare nuovi missili e basi militari lungo i nostri confini.
— Infine, lottare per la pace è un dovere patriottico di ogni russo. Non solo perché siamo i custodi della memoria della peggiore guerra della storia, ma anche perché questa guerra minaccia l’integrità e l’esistenza stessa della Russia.
Putin sta cercando di collegare il suo destino personale a quello del nostro paese. Se ci riesce, la sua inevitabile sconfitta sarà la sconfitta dell’intera nazione. Allora, potremmo davvero affrontare il destino della Germania del dopoguerra: occupazione, divisione territoriale, culto della colpa collettiva.
C’è solo un modo per prevenire queste catastrofi. Noi stessi, uomini e donne della Russia, dobbiamo fermare questa guerra. Questo paese ci appartiene, non è di proprietà di una manciata di oligarchi impazziti per palazzi e yacht. È tempo di riprendercelo. I nostri nemici non sono a Kiev e Odessa, ma a Mosca. È ora di cacciarli fuori. La guerra non è della Russia. La guerra è di Putin e del suo governo. Ecco perché noi, socialisti e comunisti russi, siamo contrari a questa guerra criminale. Vogliamo fermarla per salvare la Russia.
No all’intervento!
No alla dittatura!
No alla povertà!
*La Coalizione dei socialisti contro la guerra è composta da attivisti e attiviste di organizzazioni socialiste e comuniste della Federazione Russa. Questo testo è apparso su JacobinMag. La traduzione è a cura della redazione.
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