Mafia e Capitale a Palermo

Ci vediamo alla bibliofficina di quartiere per la presentazione del numero 19 della rivista Jacobin Italia – “Mafia e Capitale”
🗓Venerdì 10 novembre
⏰18.00
Booq
Piazza Kalsa, 31, Palermo

►Jacobin n°19 – Mafia e Capitale
Insieme a
Martina Lo Cascio (Jacobin Italia)
Antonio Vesco (Università di Catania)
Salvatore Cavaleri (booq)

“Il dibattito su mafia e antimafia in Sicilia è stanchissimo e ha raggiunto livelli parossistici”. Con queste parole Antonio Vesco comincia l’articolo introduttivo del numero 19 della rivista Jacobin su “Mafia e Capitale”.
Stretta tra le analisi che la descrivono come un fenomeno confinato in un’epoca passata e le teorie complottiste che ne descrivono la pervasività, la mafia viene vista o come un fenomeno ormai sconfitto o come la forza in grado di determinare in modo occulto ogni avvenimento.
Senza soluzione di continuità la mafia diventa o tutto o niente. In ogni caso una categoria poco utilizzabile.
Al tempo stesso, quella di antimafia è diventata categoria altrettanto vuota. Passata dalla celebrazione dei martiri all’autoedificazione di eroi ed eroine che, in nome della “legalità”, si sono sentiti autorizzati ad ogni abuso di potere, per finire travolti dal proprio senso di onnipotenza.
Dalle sollecitazioni del numero di Jacobin, insieme ad Antonio Vesco e Martina Lo Cascio, vogliamo partire per aprire una discussione che restituisca alla critica alla mafia la sua dimensione politica. Per questo è necessaria un’analisi rigorosa degli interessi economici che muovono la mafia. Come ci hanno insegnato, “follow the money”.
Inquadrare la mafia come processo sociale vuol dire anche indagare le sue connessioni, i suoi intrighi, ma inevitabilmente anche gli aspetti conflittuali di quelle realtà che nei territori continuano a contrastare il potere mafioso