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Socialismo: immaginare una nuova alternativa. La scuola “Utopie reali”
Dal 22 marzo al 28 giugno a Roma la quarta edizione della Scuola Utopie reali, che quest'anno esplorerà le potenzialità teoriche, storiche e pratiche della parola «socialismo»
Viviamo in un tempo di assenza di immaginazione politica. La fine del comunismo reale ha sgombrato il tavolo dall’unico attore che aveva sognato e progettato un’alternativa politica complessiva al capitalismo. Da allora ci siamo trovati in un caleidoscopio di ipotesi, molte giuste e importanti, ma constatiamo che nessuna di queste ha saputo indicare una strada complessiva e nuova per la società.
Quando si parla di socialismo si corre il rischio di una nostalgia storica e politica che non può avere cittadinanza. Non solo perché parliamo di un’epoca storica non ripetibile, se non in farsa, ma perché le ragioni del fallimento di quella prospettiva pesano come un macigno sul nostro presente e non si possono rimuovere.
Non si tratta di sposare la vulgata dominante liberista per cui il comunismo è irrealizzabile perché irrealizzabile è la sostanziale uguaglianza tra gli esseri umani e non è possibile creare un sistema economico alternativo alla proprietà privata e al mercato. Il fallimento ha solide ragioni che da sinistra non si è indagato abbastanza per cercare di metterne in luce problematiche utili per l’avvenire. La centralizzazione del potere, il ruolo del partito unico, la natura della burocrazia, un internazionalismo declamato ma poi non perseguito, una discussione incompiuta sul rapporto tra economia pianificata e mercato, il ruolo da assegnare all’autogestione e alle cooperative, il nodo ecologico, quello femminista. Il socialismo rappresenta ancora un grande buco che non è stato colmato: ripercorrere la strada percorsa, però, alla stregua del «balzo della tigre» di Walter Benjamin, è utile a immaginare nuovamente l’avvenire.
Nonostante in Italia il termine «socialista» sembra aver perduto diritto di cittadinanza dopo lo scandalo di Tangentopoli e in Europa sia associato al declino della socialdemocrazia, a cominciare dal Labour Party di Tony Blair, «socialismo» è invece la parola recuperata dalla sinistra statunitense per sfidare il progressismo liberal che permea il Partito democratico. Indagare di nuovo quella parola, interrogarsi sul rapporto tra il nome e la cosa è un passaggio che oggi ci sembra fondamentale.
Di fronte alla degenerazione staliniana, ma anche al fallimento politico dell’opzione socialdemocratica, si può proporre oggi, provocatoriamente, una nuova «terza via», opposta ai fasti liberisti del blairismo, per dare invece spazio a ipotesi rimaste marginali nella storia ma non meno importanti, o comunque a idee e teorizzazioni che ricostruiscano un’immaginazione socialista.
Dopo aver indagato, negli anni passati, le strutture filosofiche, epistemiche, sociali e politiche del nostro tempo, il corso della Scuola politica popolare Utopie reali di quest’anno intende esplorare le potenzialità teoriche e pratiche, sviluppate negli ultimi anni nel mondo, di una nuova riflessione sul socialismo, muovendo dalle sue radici storiche, da ciò che è rimasto in termini di obiettivi e di intuizioni, e ragionando sulla diffusione di nuove idee, sulla loro capacità di presa e di ispirazione delle lotte sociali.
Moduli e modalità di iscrizione
Il corso si svolgerà in sei moduli, ognuno composto da due lezioni: una a carattere teorico, l’altra di taglio storico (ma senza gabbie prefissate). A completare il modulo, un terzo momento di discussione collettiva in forma laboratoriale. Lo scopo dei laboratori è quello di arrivare progressivamente a redigere, alla fine del corso, tutti e tutte insieme, un nostro testo sul socialismo.
La scuola di politica popolare è organizzata da Utopie reali con il supporto di Grande come una città, Jacobin Italia e Centro per l’Autogestione e in collaborazione con Castelvecchi editore e libreria Erickson.
Le lezioni si terranno presso la Città dell’Altra Economia (L.go Dino Frisullo, ex-mattatoio, Testaccio), il sabato (ore 10-16.30), dal 22 marzo al 28 giugno; è prevista una pausa pranzo che potrà essere consumata insieme nei locali della Cae (dove c’è un bar, ma si può organizzare anche pranzo al sacco).
Per partecipare alle attività della scuola è necessario iscriversi a questo link, versando la quota di 60€. Per gli studenti e le studentesse che inseriscono la Scuola nel proprio percorso di studi e conseguono i relativi CFU la partecipazione è gratuita; per gli altri studenti e studentesse è prevista la quota ridotta a 25 euro. Chi vuole può infine sottoscrivere l’«iscrizione supporter», fondamentale per coprire i costi vivi e organizzativi di una scuola completamente auto-organizzata e sostenuta principalmente dal contributo militante delle relatrici e dei relatori.
Le richieste d’iscrizione dovranno pervenire entro sabato 15 marzo. Dopo aver effettuato l’iscrizione è necessario compilare questo form per gli iscritti paganti. Per i posti con versamento della quota, l’effettuazione del pagamento è condizione per perfezionare l’iscrizione. Il numero di posti complessivi disponibili con versamento della quota d’iscrizione sono 40, si consiglia dunque di registrarsi il prima possibile. Per i posti con riconoscimento di CFU, il tetto massimo di iscrizioni è determinato dai singoli Dipartimenti universitari della Sapienza e riportato nei relativi bandi, pubblicati sui siti delle singole strutture.
IL PROGRAMMA
22 marzo – Le idee del socialismo
10.00: Stefano Petrucciani, Alla ricerca di un mondo nuovo: la formazione delle idee socialiste
11.30: Giorgio Fazio, Socialismi nel XXI secolo: progetti e teorie del nostro tempo
13.00: Pausa pranzo
14-16.30: Laboratorio
12 aprile – Il socialismo e la democrazia
10.00: Chiara Giorgi, Riforme e rivoluzione alla luce delle lotte sociali degli anni 60 e 70 in Italia.
11.30: Giulia Longoni, Socialismo e femminismo, un incrocio possibile.
13.00: Pausa pranzo
14-16.30: Laboratorio
3 maggio – I conti con la proprietà
10.00: Miguel Mellino, Alle origini della proprietà: modernità e colonialismo.
11.30: Maria Rosaria Marella, Il terribile diritto: la proprietà privata e il ruolo del mercato.
13.00: Pausa pranzo
14-16.30: Laboratorio
31 maggio – Il lavoro del socialismo
10.00: Salvatore Cannavò, Il sogno di una cosa: Associazionismo operaio e sviluppo dell’autogestione.
11.30: Dario Salvetti, Lavoro e libertà: liberazione dal lavoro, liberazione nel lavoro.
13.00: Pausa pranzo
14-16.30: Laboratorio
14 giugno – Il mito della competizione, la forza della cooperazione
10.00: Alfonso Troisi, Un’umanità competitiva o cooperativa?
11.30: Marco Bertorello, Il mito della competizione economica e del merito.
13.00: Pausa pranzo
14-16.30: Laboratorio
28 giugno – La natura come merce
10.00: Paola Imperatore, Mercificazione capitalista e ruolo della natura: un limite fondamentale.
11.30: Paolo Cacciari, Decrescita e ecosocialismo.
13.00: Pausa pranzo
14-16.30: Laboratorio
Organizza: Scuola di politica popolare Utopie reali
con il supporto di Grande come una città, Jacobin Italia, Centro studi per l’Autogestione, in collaborazione con Libreria Erickson, Castelvecchi editore
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