Un’app per la sindacalizzazione
Siamo giustamente scettici nei confronti delle app perché l'industria tecnologica ha saccheggiato i beni comuni, ma quella sviluppata in Canada che rende più facile l'organizzazione sindacale sembra una cosa utile
Tra le espressioni più irritanti che caratterizzano l’era digitale va segnalata «Esiste un’app per questo». Sì, in effetti c’è un’app per qualunque cosa. È sulla quarta pagina della libreria del tuo iPhone, sepolta appena sotto Bejeweled e sopra OpenTable. Viene aggiornata regolarmente e automaticamente, il che è positivo, perché non la usi mai. Hai provato una volta; ci hai messo tre minuti a giocherellare mentre guardavi le repliche di The Office. Poi ti sei dimenticato di averla scaricata. Ma almeno l’abbonamento è impostato per rinnovarsi automaticamente al termine della prova gratuita e non ti ricorderai mai di annullarlo, quindi almeno stai facendo la tua parte per arricchire gli aristocratici della nostra epoca.
Il nostro cinismo collettivo nei confronti delle offerte dell’intellighenzia tecnologica è ora tale che, ogni volta che ci rilasciano una app, un nuovo strumento per risolvere un vecchio problema, ne diffidiamo. La spinta ad app-ificare ogni frammento della vita contemporanea è un mix tossico di tecno-soluzionismo e acquisizione capitalista sempre strisciante di ogni aspetto dell’esistenza. Ora sappiamo come funziona. Non è mai gratuito, il costo è la raccolta e la vendita dei nostri dati, il monitoraggio e l’iscrizione a ogni passaggio. La sfiducia nei confronti della classe capitalista è stata ingigantita dai capitalisti tecnologici, che spesso rasentano il malvagio da cartone animato.
Guardando l’ultima app, YouIn?, progettata per facilitare in forma anonima la sindacalizzazione, ero più scettico che mai. La sindacalizzazione è l’ultimo ambito della vita lavorativa che dovremmo consentire di sfruttare alla classe tecnologica capitalista. I sindacati dovrebbero fungere da baluardo contro le patologie della finanza contemporanea e del tecno-soluzionismo. Eppure, lo strumento potrebbe creare qualche aspettativa e dovrebbe avere la possibilità di dimostrarlo. Ogni tanto, un’app ha un grande scopo ed è all’altezza della sua pubblicità come, se mi concedete la frase, un game changer.
YouIn?, che ora è in versione beta, consente ai lavoratori e alle lavoratrici di spedire un invito e-mail anonimo ai propri colleghi, chiedendo se desiderano aderire a un sindacato. Come spiega Sarah Anderson per Daily Hive:
Ogni persona dispone di un solo voto. Se il 60% o più di un posto di lavoro vota a favore della sindacalizzazione, la piattaforma invia schede di certificazione digitale dal sindacato scelto per rappresentarli. Una volta firmate, le carte vengono spedite al sindacato.
La startup di Vancouver che sta dietro l’app ha collaborato con alcuni sindacati della British Columbia (Bc) e sta cercando di espandersi aggiungendone altri. Attualmente, YouIn? è fatto su misura per le giurisdizioni con leggi sul controllo dei documenti, come quella della Bc. A essere ottimisti, YouIn? può aiutare a respingere la resistenza antisindacale da parte di padroni e capi. Potrebbe essere efficiente ed efficace, a patto che sia e resti, prima di tutto, uno strumento per lavoratori e lavoratrici e non uno strumento di investimento. A prima vista, l’app sembra essere esattamente ciò che afferma di essere e non una delle solite offerte di strumenti della Silicon Valley che estraggono profitto dai beni comuni.
Il fondatore dell’azienda, Conley Mosterd, parla di YouIn? come «ritorsione» contro i luoghi di lavoro ostili agli sforzi di sindacalizzazione. E il suo obiettivo è rendere affari e vita migliori per chi lavora. «Pensiamo che la nostra piattaforma renderà la sindacalizzazione più accessibile alle giovani generazioni nella lotta in corso per salari, benefit, pensioni più elevate, condizioni di lavoro più sicure e la fine della discriminazione sul posto di lavoro», ha detto ad Anderson.
Le potenzialità di YouIn? è significativa, ma la sua capacità di realizzare i suoi obiettivi è ciò che conta di più. Se Mosterd e il team dell’app costruiscono e mantengono solide relazioni con i sindacati, mettono i lavoratori al primo posto e trattano lo strumento soprattutto come uno strumento, con l’interesse dei lavoratori al primo posto, allora YouIn? potrebbe facilitare una maggiore sindacalizzazione in Bc e in altre zone, e anche al di fuori del Canada.
Come dicevo, i sindacati hanno fatto progressi negli ultimi anni in Canada e negli Stati uniti, anche se i tassi di sindacalizzazione del settore privato, e quindi i tassi complessivi, rimangono bassi. I lavoratori sindacalizzati hanno bisogno di tutto l’aiuto possibile. L’anonimato di YouIn? è promettente ma necessita di un avvertimento importante. La sindacalizzazione dovrebbe essere un’impresa pubblica e comunitaria. Non dovrebbe essere condotta in forme nascoste. Le conversazioni e i dibattiti all’interno dei luoghi di lavoro sono fondamentali per costruire solidarietà e sostegno, che non possono essere fatti – o è improbabile che possano essere fatti in modo altrettanto efficace – tramite e-mail anonime. Ma se un’app può avviare il processo o sondare il terreno, in particolare negli spazi in cui i dipendenti sono preoccupati per ritorsioni da parte dei capi, soprattutto la minaccia di licenziamento, allora potrebbe avere una buona possibilità.
L’essenza della sindacalizzazione è che i lavoratori e le lavoratrici si organizzano per rafforzare collettivamente sé stessi e l’un l’altro per garantire un accordo equo contro proprietari e capi che, di norma, condividono un pacchetto di interessi concorrenti e reciprocamente non esclusivi. Queste sono relazioni di potere e sono intrinsecamente antagoniste. Un’app può facilitare le vittorie sindacali o lavorare contro di loro. Non c’è nulla di intrinsecamente anti-sindacale in un’app, e YouIn? non dovrebbe essere giudicata in via pregiudiziale. Ma la prova della sua utilità arriverà dal modo in cui funzionerà, dal comportamento di coloro che la controllano e dai risultati materiali che dimostreranno a chi serve davvero. YouIn? dovrebbe essere utile ai lavoratori e alle lavoratrici. Se lo fa, potrebbe aiutare molto.
*David Moscrop è uno scrittore e commentatore politico. Conduce il podcast Open to Debate e ha scritto Too Dumb For Democracy? Why We Make Bad Political Decisions and How We Can Make Better Ones (Goose Lane Editions, 2019). Questo articolo è uscito su JacobinMag. La traduzione è a cura della redazione.
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