Lettera aperta del direttore del Festival in merito alle accuse classiste contro un progetto di convergenza culturale tra operai e lavoratori della conoscenza
La fabbrica delle storie
Giulio Calella Alberto PrunettiIl Festival di letteratura working class è stato molto diverso dalle kermesse del libro perché è stato un evento collettivo e uno strumento di conflitto. Raccontando la propria storia la classe diventa più forte nel rivendicare i propri diritti
Un fottuto libro working class
Alberto PrunettiLo sfogo di uno di quei romanzi che parla di classe operaia e nuove povertà: nel mercato editoriale italiano vengono spesso definiti «urban» per essere venduti a lettori benestanti in cerca di safari nei sobborghi metropolitani
Ritorno a Reims
Alberto PrunettiRecensendo «Retour à Reims (Fragments)» Alberto Prunetti avverte il rischio che le storie working class vengano neutralizzate. Eppure queste biografie operaie aiutano a liberarsi dalle zavorre che ci portiamo dietro
Last gang in town
Graeme Armstrong Alberto PrunettiAlberto Prunetti dialoga con Graeme Armstrong, scrittore che ha fatto parte di una gang in una città a nord di Glasgow, di lingua e traduzione, della demonizzazione dei poveri e del rischio di fare «poverty safari» letterari
Vogliamo il pane, ma anche la poesia
Kike Ferrari Alberto PrunettiUno scrittore italiano e uno argentino, entrambi autori di storie working class e di estrazione proletaria, si confrontano sul senso, gli obiettivi e la condizione di raccontare dal punto di vista della classe lavoratrice
La storia operaia più bella
Alberto PrunettiIngaggiare una lotta che fa saltare tutte le narrazioni dominanti, come hanno fatto alla Gkn, significa condensare collettivamente le capacità di decine di scrittori e scrittrici. Per riprendere in mano il racconto delle nostre vite
Ci vorrebbe Nanni Balestrini per raccontare questa lotta operaia
Alberto PrunettiUn testo working class di mezz’estate di Alberto Prunetti direttamente dalla fabbrica Gkn. Per proiettarci nel prossimo autunno caldo
Il piccolo borghese dei tempi nuovi
Alberto PrunettiLa forma di vita del ceto che odia i poveri ma odia anche i ricchi, perché non sanno spendere bene come lui.
Sono intorno a noi, sono l’espressione consolidata e la versione aggiornata del rancore classista
Le storie operaie finiscono male
Alberto PrunettiNei media e nel mondo dell’editoria si preferiscono storie in cui i giovani a 22 anni si divertono e fanno i master all’estero, non le operaie tessili, quelle «non esistono più». Finché non si muore dentro una macchina
Il tempo perduto di uno scrittore operaio
Alberto PrunettiÈ scomparso a soli 42 anni Joseph Ponthus, attivista, insegnante precario e operaio interinale, autore di “À la ligne”, un capolavoro di scrittura working class
I bambini nell’armadio
Alberto PrunettiIl governo, schiacciato sulle esigenze di Confindustria, dimentica la scuola e i genitori costretti a tornare a lavorare. Occorre imparare dal femminismo e mobilitarsi, perché non esiste produzione senza riproduzione sociale
Contro la depressione operaia, contro la nostalgia operaia
Alberto PrunettiAi lavoratori indeboliti dal liberismo han detto che era «colpa loro» e poi che era «colpa degli altri», spingendo la rabbia verso il basso per evitare andasse in alto. Ora ne va mutato l’immaginario senza appiattirlo su bei tempi mai esistiti
La posta in palio è il futuro
Alberto PrunettiIn anni in cui è più facile pensare la fine del mondo che la fine del capitalismo, milioni di giovani hanno scritto sulle strade del pianeta che la rapacità del capitale non possiamo più permettercela, né dobbiamo sostenerla
Diario di uno scrittore contadino
Alberto PrunettiAnche il vino e l’olio ci aiutano a leggere l’emergenza climatica. Ecco come cambia il lavoro di un piccolo produttore, tra tempi di raccolta cambiati, diffusione di nuovi parassiti e stravolgimento dei ritmi di produzione
L’amore al tempo della Brexit
Alberto PrunettiIl falso dilemma sull’Europa sta alimentando il caos inglese. Il problema non è l’exit ma il capitalismo, come ci ricorda il nuovo romanzo di Anthony Cartwright
Adiós, viejo rebelde
Alberto PrunettiFin tanto che ci saranno ingiustizie, al mondo, fin tanto che, come diceva lui stesso, un bambino muore di fame in Argentina, ci sarà sempre un Osvaldo Bayer che scriverà contro il potere
Quando il tunnel di Lenin incrociò quello di Kropotkin
Alberto PrunettiSiamo nel 1971. Una galleria sotterranea sotto al carcere di Punta Carretas, in Uruguay, consente l’evasione di coloro che anni dopo andranno al governo del paese. Lavorando sotto terra scoprono un altro cunicolo leggendario
Faccia da turco
Alberto PrunettiCos’ero? Un migrante economico. Uno di quelli che secondo i lupi mannari al potere non andrebbero accolti. Uno da aiutare a casa sua. Solo che quelli che dicono aiutiamoli a casa loro, mi avevano rubato i diritti e il pane