In Cile negli anni scorsi un movimento radicale ed esteso ha ribaltato l’ordine neoliberale e avviato un processo costituente. La sinistra però non riesce a cogliere la dialettica tra governo dall’alto e mobilitazione dal basso
Il Cile cambia pagina
Orso Colombo Alberto PesapaneCon 14 donne su 24 membri, il governo Boric appena insediato tiene insieme figure radicalmente alternative al vecchio corso e altre più moderate. L’esito della costituente determinerà in modo decisivo il grado di trasformazione del paese
La scommessa del «cambio»
Alberto PesapaneAdesso viene il difficile: Gabriel Boric viene dai movimenti studenteschi ma dovrà governare il Cile anche in coalizione con forze politiche che sono una parte del problema e non della soluzione
«Possiamo sognare un Cile diverso»
Guendalina Anzolin Javiera PetersenAlla vigilia del voto cileno parla Javiera Petersen, membro del gruppo programmatico per il piano di governo di Gabriel Boric
Portuali in «zona di sacrificio»
Juan Pablo PizarroUna storia di sindacalismo, ambiente e politica nel Cile che si trova in mezzo al guado del ballottaggio per le elezioni presidenziali
Il Cile tra il pinochetismo e il cambio
Orso Colombo Alberto PesapaneDopo il primo turno delle presidenziali, nel paese sudamericano che in questi anni è stato scosso dai movimenti è tornata maggioritaria una destra autoritaria e anti-comunista
Due anni di rivolta in Cile
Orso Colombo Alberto PesapaneLo scorso 18 ottobre cinquanta piazze in tutto il paese hanno celebrato la rivolta giovanile contro il modello neoliberale introdotto dalla dittatura di Pinochet. Ventiquattro mesi tra scenari elettorali, processo costituente e tensioni sociali
Cile, un luglio turbolento
Alberto PesapaneL’onda lunga della protesta generalizzata, iniziata nel 2019, non si arresta. E i risultati elettorali dicono che il divorzio tra la piazza e la politica tradizionale è sempre più irreparabile
Il Cile non torna alla normalità
Orso Colombo Alberto PesapaneI risultati elettorali per l’assemblea costituente, pur in presenza di un’alta astensione, segnano una sconfitta storica per la destra cilena e un’affermazione delle sinistre. L’esito del processo dipenderà dalla pressione dei movimenti
Il risveglio cileno
Andrea Cegna Tomás Hirsch Domenico MusellaIl referendum che ha cancellato la Costituzione di Pinochet non è stato il frutto di accordi politici ma della grande mobilitazione popolare che chiede un nuovo sistema sociale ed economico. Ce ne parla il deputato cileno Tomás Hirsch
Il Cile cancella la Costituzione di Pinochet
Pablo Abufom Karina NohalesCiò che non è stato fatto in trent’anni dai partiti che hanno amministrato la transizione democratica, l’ha fatto la classe lavoratrice in pochi mesi di movimento. Ora si apre la battaglia per un nuovo Cile
11 settembre
Franck GaudichaudAll’epoca dell’Unidad Popular: voci della «via cilena al socialismo», tra spinte dal basso e contraccolpi reazionari. Fino al colpo di stato che avrebbe insediato in un bagno di sangue il «paradiso del neoliberismo»
Il Super marzo del Cile
Susanna De GuioLa repressione non ha fermato l’enorme e furiosa sollevazione popolare cilena e in queste settimane tornano le mobilitazioni studentesche, femministe e ambientaliste insieme alla battaglia per la nuova costituzione
«Non era pace, era silenzio»: il Cile resta in movimento
Lorenzo Zamponi«Il neoliberismo è nato in Cile e qui morirà», c’è scritto sui muri di Santiago. Reportage da un paese che è insorto e che non ha nessuna intenzione di tornare alla normalità
L’insurrezione cilena
César Guzmán-ConchaLe proteste di questi giorni sono spontanee, senza organizzazioni o leader. Ciò impedisce al presidente Piñera di fare manovre e trattative, e pone una sfida sia alla sinistra comunista che a quella eterodossa del Frente Amplio
«Se non facciamo casino, non si accorgono che esistiamo»
René RojasLa rivolta degli esclusi minaccia l’ordine politico del Cile. In nome della difesa delle libertà, anche un pezzo di ceto medio è sceso in piazza. Nel paese più stabile dell’America Latina, la stabilità è svanita
«Non si tratta di trenta pesos ma di trent’anni»
Pablo AbufomDopo lo sciopero generale proclamato da movimenti e organizzazioni femministe al quale hanno aderito i sindacati, la rivolta cilena cerca sbocchi politici nuovi