Il blocco del Canale di Suez ha ispirato mille meme e le sue conseguenze per l’economia mondiale sono state gravi. Ma non c’è motivo di pensare che la sua importanza economica e geopolitica stia per diminuire
Il futuro è pieno di conflitti
Simone FanaLo scenario degli scontri tra diversi tipi di capitale fa capire che non sarà solo la lotta di classe, nelle forme che assumerà in questi tempi, a disegnare l’avvenire dopo la crisi pandemica
La sfera pubblica contro il mercato
Marco BertorelloIl duplice colpo della crisi economica e di quella pandemica impone il cambiamento dei paradigmi economici dominanti. Un nuovo corso può venire dalla capacità di coinvolgere la messa in comune di beni, luoghi, relazioni
L’utopia delle casse automatiche
Luke SavageSotto il capitalismo, l’automazione distrugge i posti di lavoro ma mantiene il ricatto del salario. In una società socialista, potrebbe liberarci dal lavoro a favore del tempo libero
«Non c’è nessuna età dell’oro del capitalismo»
Branko Milanovic Pablo PrylukaStudiando le diseguaglianze e il capitalismo contemporaneo, l’economista Branko Milanovic sostiene che è inutile sperare che si ricostruiscano le condizioni del passato: bisogna accettare le nuove sfide
Il mito della neutralità dell’economia
Marco BertorelloDraghi ripropone la narrazione sulla presunta obiettività delle leggi economiche. Il suo obiettivo è rendere più competitivo il paese, ma è proprio l’esasperata ricerca della competizione a comprimere diritti e condizioni di vita
Il caso vaccini mostra il fallimento del mercato
Charlotte Bez Giovanni TonuttiIl problema principale della più grande campagna vaccinale della storia non è la distribuzione ma la produzione delle fiale. I governi si sono fatti carico dei rischi economici ma il sistema del monopolio dei brevetti non ne garantisce la reperibilità
La bolla GameStop e l’assurdità della borsa
Doug HenwoodI burloni online che hanno costruito la beffa finanziaria sulla catena di negozi di videogiochi hanno reso un servizio al mondo, rendendo ancora più evidente quanto il mercato azionario sia sganciato dalla realtà
Tax the Rich
Lucrezia FantiIn assenza di interventi redistributivi incisivi questa crisi amplierà profondamente le diseguaglianze preesistenti. È necessario e urgente tassare i grandi patrimoni ma anche immaginare una riforma fiscale complessiva
Ripartire dalle fondamenta
Marco Bertorello Collettivo per l'economia fondamentaleDurante le crisi emerge spesso una critica dell’economia dominante tanto diffusa quanto disarmata. In tanti rivalutano le attività essenziali e l’intervento pubblico, ma la sfida è rifondare a tutto tondo il sistema economico.
La prospettiva incondizionata
Emilio Caja Giacomo GabbutiIl reddito di cittadinanza introdotto dal M5S, con tutti i suoi limiti, ha rivelato l’esigenza di strumenti universali di protezione. Per migliorarlo c’è bisogno del protagonismo di una coalizione ampia
Le sneakers e lo spirito del capitalismo
Abdul MalikL’evoluzione del brand delle scarpe da ginnastica da sottocultura a merce globale è uno spaccato del capitalismo che crea scarsità artificiale e impone la concorrenza tra poveri
Ex Ilva: cosa succede in città
Francesco CaiazzoLo stato torna a investire nell’acciaieria di Taranto. Ma non è un ritorno dell’intervento pubblico nella politica industriale: il governo si fa carico dei costi sociali e fa da garante per le produzioni più controverse
Il fantasma della patrimoniale
Giacomo GabbutiÈ bastato un emendamento alla finanziaria per un’imposta sui patrimoni sopra i 500 mila euro per scatenare l’allarme in difesa del «ceto medio». La tassa toccherebbe il 6% della popolazione che detiene il 45% della ricchezza
La religione del debito
Dario Gentili Elettra Stimilli Antonio Montefusco Paolo NapoliSolitamente capitalismo e cristianesimo sono considerati due ambiti opposti, ma in questo dialogo intorno al libro di Elettra Stimilli emergono le fonti cristiane del modo di produzione capitalista, a partire dal concetto di «colpa»
La libertà di non essere sfruttati
David HarveyLa destra si erge a difesa delle libertà individuali. Ma essere liberi veramente significa sottrarre le nostre vite ai vincoli rigidi del capitalismo. Un’anticipazione dal nuovo libro di David Harvey
La stragrande maggioranza della società è working class
Hadas ThierIl concetto di classe non è semplicemente legato al reddito ma al poter o meno sfruttare il lavoro altrui. E se nella narrazione dominante sembriamo esser tutti classe media, in realtà la classe lavoratrice rappresenta i tre quarti della popolazione
Chi specula sulle ristrutturazioni?
Sara ZanardiniLo sbandierato «Superbonus 110» per gli immobili punta a risolvere la crisi economica e ambientale con un’ulteriore finanziarizzazione dell’economia, creando un mercato del credito d’imposta a vantaggio di banche e grandi aziende
La vita agra dell’impresa pubblica
Lorenzo Cresti Giacomo GabbutiIl Rapporto sulle imprese pubbliche del Forum Disuguaglianze ci ricorda che nella pandemia, oltre ad aver bisogno della sanità, abbiamo necessità di poter mettere bocca sul perché, cosa, come e dove produrre ricchezza
I soldi europei non bastano, occorre ripensare la società
Giorgio MaranI miliardi garantiti dal Recovery Fund rischiano di essere orientati ancora una volta verso «grandi opere» inutili. Ma questa crisi dovrebbe essere l’occasione per investire su transizione ecologica e riduzione dell’orario di lavoro
Recovery Fund, l’eccezione e la regola
Giuseppe MontalbanoL’accordo europeo per affrontare la crisi sembra un’eccezione introdotta per confermare le regole dell’austerity. Ma nelle discontinuità presenti si deve provare ad aprire un nuovo campo di battaglia
Una catastrofe totalitaria
Emiliano Brancaccio Giacomo GabbutiDi fronte al crollo simultaneo di domanda e offerta, dall’alleanza tra grandi capitali e piccoli produttori potrebbe nascere una nuova destra. Invece il campo
delle lotte è tutto da inventare, dice Emiliano Brancaccio
Ma il futuro non è nel passato
Marco Bertorello Danilo CorradiSe la teoria economica neoliberista è materialmente incapace di indicare vie d’uscita dalla crisi, anche i sostenitori dell’intervento pubblico rischiano di proporre soluzioni antiche per una situazione inedita
Come prima, più di prima. Il piano Colao
Luca GiangregorioLa task-force guidata dall’ex manager di Vodafone ha presentato il piano per la ripartenza. Ma il tanto decantato gruppo di esperti ripropone solo l’ideologia liberista, con lo Stato al servizio del privato e nessun ruolo attivo del lavoro
L’industria petrolifera è morta, lunga vita all’industria petrolifera
Marta MussoIl petrolio in questo momento in borsa vale meno delle piattaforme per le conferenze online. Ma senza cambiamenti di sistema, gli idrocarburi resteranno il settore più capace di resistere a qualsiasi crisi economica ed ecologica
Stato e mercato nell’Italia degli anni Venti (del XXI secolo)
Marco Bertorello Danilo CorradiL’attuale dibattito sul ruolo dello Stato in economia ha in comune con il periodo del New Deal la retorica patriottica, la sfiducia nel mercato ma anche l’assenza di strategia. Occorre invece una rifondazione della sfera pubblica su basi inedite
La fase 2 di Confindustria
Simone FanaCarlo Bonomi, appena salito al vertice dell’associazione di categoria degli imprenditori, attacca a testa bassa su politiche pubbliche e diritti dei lavoratori, auspicando lacrime e sangue. Si apre la partita sul governo della crisi
La necessità di programmare la ripresa economica
Enrico Turco Roberta TerranovaLe analisi di Paolo Sylos Labini e Hyman Minsky ci ricordano che in momenti di crisi lo stato deve intervenire con politiche anti-cicliche e interventi strutturali
Il lockdown della politica industriale
Marco MorraLe pressioni di Confindustria per ripartire sono state tali che un vero lockdown non c’è mai stato. Invece di riaprire subito le attività non essenziali bisognerebbe progettare una politica economica e industriale per far fronte alla recessione
Per un socialismo del disastro
Jerome RoosDopo il «capitalismo del disastri» teorizzato anni fa da Naomi Klein è necessario che dalla crisi emerga un modello economico opposto e speculare, orientato alla difesa delle persone e non dei profitti