Valutazione quantititiva delle prestazioni e dinamiche competitive pesano ormai da anni su dirigenti scolastici, docenti e studenti. Ne fanno le spese il modello pedagogico e le possibilità di formazione inclusiva
Un attacco alla scuola democratica. In nome del merito
Vanessa RoghiAncora su Ricolfi: come scambiare la Costituzione per un proclama liberale (e liberista), riciclare luoghi comuni sulla sinistra e i suoi riflessi pavloviani, inseguire il pensiero reazionario in nome dei diktat delle business school
Contro il feticismo del voto
Cristiano CorsiniLa valutazione finale è un fenomeno relativamente recente nella plurisecolare storia educativa dell’umanità. Ma serve alla rendicontazione e alla selezione,
non al miglioramento dell’apprendimento
«Occupiamo il nostro tempo»
Dalle scuole di Roma occupate il 4 dicembre arriva un grido di emergenza, pieno di idee strutturate e alternative a quelle della generazione precedente, accusata di non voler mollare l’attuale gestione scellerata del pianeta
Ripensare l’istruzione
Rodolfo PezziSoltanto immaginando una nuova scuola si possono creare nuovi mondi e aprire la possibilità di una società più giusta e più equa
Se la povertà è educativa
Carlotta CaciagliIn modo quasi speculare al concetto di diritto alla città, il rapporto tra scuola e disuguaglianze affonda le sue radici in come sono pensate, organizzate e distribuite le risorse nei territori e nello spazio urbano
La scuola fossile
Andrea TurcoUn progetto sperimentale per ora avviato in 28 scuole propone un percorso di formazione sulla transizione ecologica. Tra i partner: Eni
In bilico tra formazione e lavoro
Livio CiappettaLe scuole devono svincolarsi del tutto dalla sfera della produzione, anche quelle con un indirizzo apertamente professionalizzante? Una riflessione da dentro, nei giorni della rabbia per la morte di Lorenzo Parelli
Abolire l’alternanza scuola-lavoro
Luca RedolfiLa vita di Lorenzo è stata spezzata dalla fame di profitto. E da uno stato che ha imposto a studentesse e studenti di sperimentare lo sfruttamento durante i loro percorsi formativi
E se le scuole sperimentassero lo schwa?
Rossella Benedetti Carlo ScognamiglioSe tra studentesse e studenti comincia a diffondersi il ricorso alla lettera schwa, l’istituzione scolastica più che assumere una posizione conservativa dovrebbe avere il coraggio di avviare percorsi di sperimentazione linguistica
La scuola che non c’è
Pietro SavastioIl libro di Ricolfi e Mastrocola rimpiange l’istruzione tradizionale e accusa l’attuale presunta «scuola progressista». In realtà la scuola è cambiata troppo poco e un sistema scolastico inclusivo, attivo e cooperativo non si è mai realizzato
Dante all’epoca della sua riproducibilità tecnologica
Antonio MontefuscoIl Dantedì del 2021 è stato segnato da una versione commerciale e brandizzata dell’opera dantesca. Vale la pena invece de-monumentalizzare Dante con ricerche che ne mostrino i lati più perturbanti
L’asilo neoliberale nel bosco della crisi
Christian RaimoLa pandemia ha mostrato la fragilità della scuola e la necessità di rinnovarla. Ma in questa crisi avanzano anche esperimenti che dietro una patina libertaria sembrano pensati per smantellare il servizio pubblico
La scuola del futuro
Giulio Calella Giorgia Mira Alessandro Personè Pamela ScarpiniTre studenti impegnati nei movimenti per il diritto allo studio, nelle lotte ambientaliste e nella costruzione di forme di mutualismo discutono di scuola, pandemia, crisi economica, didattica e forme della mobilitazione
Imparare tecniche di liberazione
Christian RaimoDa apparato ideologico di stato quale era, la scuola oggi rischia di diventare uno strumento di conformismo verso la riproduzione del potere. Per metterla in discussione bisogna riprendere le analisi dei pedagogisti critici
A cosa serve la scuola?
Danilo CorradiLa pandemia è un tragico svelamento dello stato della scuola: tagli e precariato l’hanno resa inefficiente, ma nel mezzo del lockdown le sue forze vive hanno sperimentato forme di didattica che pongono domande radicali
La strada sbarrata
Claudia PratelliL’asilo nido e l’università rappresentano le polarità di un sistema educativo in cui non è previsto né garantito il diritto all’accesso. Questa negazione costituisce un’inversione di tendenza rispetto al secolo scorso
A scuola di disuguaglianza
Marco RomitoLa pandemia ha colpito un sistema scolastico attraversato da enormi disparità sociali. Un contesto che le riforme degli ultimi anni hanno trasformato in un’arena di competizione tra scuole, tra famiglie, tra studenti
La favola dei talenti
Fabrizio Barca Giacomo GabbutiLa scuola non deve selezionare il «merito» come vuole l’ideologia neoliberista. Deve piuttosto creare le condizioni affinché si possano vivere l’infanzia e l’adolescenza alla scoperta degli altri e di sé, dice l’economista Fabrizio Barca
Dov’è finita la società della conoscenza?
Lorenzo ZamponiVent’anni fa la Carta di Lisbona lanciava la prospettiva della società della conoscenza. Senza adeguati investimenti pubblici e offensiva delle lotte ha avuto esiti più distopici che progressisti o rivoluzionari. Come mai?
Dall’ultimo banco
Redazione Jacobin ItaliaCi siamo messi dalla prospettiva di quelli che hanno più da perdere dalla pandemia: studenti, lavoratrici e lavoratori di un settore che prima non è stato considerato essenziale e poi ha rivelato inefficienze, contraddizioni e potenzialità radicali
Sorvegliare e insegnare
Assia PetricelliNegli ultimi anni i regolamenti delle scuole si sono fatti sempre più repressivi. Una tendenza che va di pari passo con lo svuotamento della scuola come
spazio aperto ai conflitti e alla complessità del mondo
Nella scuola start-up fallire è bello
Enrico ConsoliLa pervasività della logica del mercato sulla formazione va ben oltre l’intreccio tra istruzione e mondo del lavoro. Invece di imparare e crescere insieme si cerca piuttosto di stimolare la «forma mentis imprenditoriale»
Diploma vendesi
Michelangelo PecoraroSi chiama elusione formativa, e come quella fiscale si insinua nelle pieghe del sistema pubblico per favorire speculazioni. Si tratta di un mercato vero e proprio, che favorisce chi può permettersi di pagare per un titolo
Materiali per una didattica decoloniale
Mackda Ghebremariam Tesfaù Angelica PesariniDispense di pronto utilizzo per la classe
Leggere il mondo per non farsi leggere dal mondo
Antonio MontefuscoL’insegnamento della letteratura sta al crocevia della transizione al digitale: il senso del narrare storie di fronte alla grande trasformazione è una sfida per insegnanti e studenti. Per vincerla bisogna accogliere la complessità
Spazzolare contropelo il manto della storia
Enrico ManeraBisogna guardare al passato con gli occhi del presente, in maniera critica e reattiva, dunque non separabile dal contesto attuale in cui le storie si moltiplicano e lo studio del passato a scuola si mortifica
Il sussidiario fa la differenza?
Elisabetta Serafini«Perché nelle storie si parla solo di re e regine? Perché più di re che di regine?», «Maestra, sul libro si parla degli uomini della preistoria. E le donne?». La prospettiva di genere fa fatica a entrare in aula, soprattutto nelle scuole primarie
Lottare per la scuola per riprenderci tutto
Girolamo De MicheleIl movimento Priorità alla scuola chiede spazi, organici, istituti come presidio sanitario, didattica in presenza. Tutti temi drammaticamente urgenti anche prima della crisi pandemica, che hanno a che fare col welfare
Niente sesso siamo studenti
Cosimo Marco ScarcelliL’Italia è uno dei pochissimi paesi europei nei quali l’educazione sessuale non è nei programmi scolastici. Un’assenza oggi ancora più incomprensibile